Mamoiada è un paese della Barbagia, il paese delle maschere dei Mamuthones e Issohadores. Ricco di tradizioni e cultura, ma anche di idee originali e bellezze inaspettate e nascoste. Mamoiada è anche considerato uno dei paesi più ospitali della Sardegna, qui l’ospitalità è di casa, lo sanno bene i quasi 2500 abitanti.
“Non possiamo fare altrimenti che accogliere le persone”
dice uno dei loro abitanti.
Non sarò certo la prima persona ad aver instaurato amicizie strette nel paese, ma per questo e per l’aria familiare che si respira, trovo sempre un buon motivo per tornarci e scoprire qualcosa di nuovo. Sono appena rientrata da Mamoiada, per alcuni giorni mi sono lasciata trasportare dalla fantastica atmosfera della festa di Sant’Antonio Abate. Ho gustato le prelibatezze locali e, ovviamente, il loro ottimo vino.
Mamoiada non è un paese così attraente, ma basterà trascorrervi qualche giorno per scoprire la sua bellezza interiore. Chiunque dovrebbe includere questa destinazione nel proprio viaggio nel nuorese, per trovare la vera vacanza tipica in Sardegna.
Di seguito una piccola dichiarazione d’amore e consigli di viaggio utili per le tue vacanze a Mamoiada.
Amo Mamoiada perché non le importa se altrove è alta stagione. I migliori periodi per visitarla sono quando si festeggiano le feste paesane, che sono una garanzia per vivere momenti magici e intense esperienze di vacanza. Quasi tutte vengono celebrate in bassa stagione. L’ideale per goderne appieno è restare qualche giorno nel paese.
Vestizione e prima uscita dell’anno dei Mamuthones e Issohadores, parti di uno dei momenti più salienti e a livello culturale più importante per Mamoiada: parlo della festa in onore di Sant’Antonio che segna anche l’inizio del carnevale. Il 17 gennaio è la prima uscita dell’anno delle maschere tradizionali, che si spostano per tutto il paese intorno ai 40 fuochi accesi la sera del 16.
Due sono le associazioni: la Pro Loco, che offre una vestizione pubblica ai visitatori in uno scenario unico all’interno di un antico cortile, e l’associazione Atzeni, che offre la vestizione privata, come un rituale di trasformazione, in un’atmosfera intima a cui sono ammessi solo pochi ospiti. Quando i due gruppi si spostano nei vari rioni visitando i grandi falò, il suono delle pesanti campane, il mormorio della gente e il crepitio dei fuochi, creano un’atmosfera magica.
Sant’Antoni de su O’u: una festa della comunità. La cosa bella di questa festa è che rimane ancora una vera festa del paese, che i residenti celebrano soprattutto per sé stessi e per mantenere vive le loro tradizioni. La maggior parte delle persone per strada sono abitanti del posto, amici e famiglie. Anche la parte religiosa viene celebrata con una certa serietà: a partire dal 16 , “Su Pesperu”, quando viene benedetto il grande fuoco davanti alla chiesa principale.
Mamoiada celebra il carnevale nei 40 giorni prima della Pasqua, dalla domenica al martedì grasso. In entrambe le date sfilano le maschere tradizionali e la sera del martedì compare Juvanne Martis, rappresentazione della fine del Carnevale, e vengono offerte a tutti le fave con lardo, nella piazza di fronte al municipio.
Il carnevale di Mamoiada è diventato una vera e propria attrazione per il pubblico. Arrivano tanti ospiti stranieri e anche curiosi da tutta Italia e i mamoiadini ne sono felici. La festa non è di certo privata e fa parte del carnevale che è sicuramente un buon momento per immergersi nella vita del paese (e nell’autentica Sardegna) e celebrare una festa divertente e colorata.
Giugno è il mese in cui Mamoiada è particolarmente animata da due eventi culturali molto importanti.
Archeomusicando, una due-giorni volta alla valorizzazione del patrimonio archeologico presente nel territorio di Mamoiada con un mix di musica, teatro, arte, poesia e paesaggio. Include anche convegni, visite guidate, concerti, performance poetiche e teatrali e degustazioni enogastronomiche a tema.
Mamumask, il festival internazionale delle maschere che vede in Mamoiada la sua capitale. È un progetto giovane e ambizioso che si è svolto per la prima volta nel 2018. L’idea è geniale: Mamoiada celebra la propria identità e tradizione creando un ponte con maschere e figure provenienti dall’estero e da altri luoghi della Sardegna. L’intero paese è coinvolto e oltre alle maschere c’è buon cibo, buon vino, eventi culturali, arte, mostre, artigianato, musica, danza, ospitalità e tutto ciò che regala Mamoiada. (Info alla pagina www.mamumask.org)
La fine di giugno è anche vicina alla stagione turistica e può essere una buona occasione per conoscere queste zone.
L’autunno è un periodo particolarmente bello per visitare Mamoiada. A causa dell’altura la vendemmia è piuttosto tardiva, verso la fine di settembre e l’inizio di ottobre.
Per ulteriori informazioni contattare Mamoja, l’associazione di alcuni viticoltori locali (Mamojà su facebook, www.mamoja.it).
Dopo la vendemmia i vigneti dai colori autunnali brillano sino a dicembre.
Autunno in Barbagia, durante il quale Mamoiada apre le sue porte. Quasi tutti sono preparati ad accogliere gli ospiti e tutto è in abbondanza. I prezzi per i piatti offerti in tutto il paese sono molto moderati e le porzioni sono adattate in modo da poter provare più cose.
Sas Tappas è principalmente un evento enogastronomico, distribuito per le vie del paese progettato e organizzato dai locali. Se invece, preferisci recarti in uno dei ristoranti, devi prenotare con largo anticipo. Piccoli negozi e laboratori sono ovviamente aperti e se vuoi qualcosa di “veramente sardo”, allora sei nel posto giusto.
Il fine settimana di Tappas è il momento in cui Mamoiada sembra quasi esplodere. Un paese piccolo e così tanti visitatori, sembra che la Sardegna sia tutta qui, considerando il fatto che d’inverno, l’isola, è un posto poco popolato. Il trucco è venire qui molto presto e restare a lungo.
Mamoiada in inverno. Un luogo tranquillo di riposo e momenti intensi. E gli altri mesi? Sono un sogno! In inverno a volte c’è persino la neve. Primavera in Barbagia quando la natura si risveglia? Meraviglioso! Rilassarsi dal trambusto della costa in estate? Qui va benissimo!
A parte le giornate di festa è tutto molto personale, non troverai altre 10 persone a fare la degustazione con te, al ristorante sarà facile servirti e l’oste o il cuoco potrebbero anche essere al tavolo con te a spiegare il menu.
Inoltre, Mamoiada si trova in una posizione comoda, a pochi minuti dalla superstrada, rendendolo un ottimo punto di partenza per le vacanze attive nella regione: trekking, climbing o mountain bike nel Supramonte, nelle belle giornate si può fare una passeggiata nelle vie di Orgosolo per vedere i murales, oppure visitare il grazioso paesino di Gavoi. Quando piove puoi visitare i musei di arte e cultura di Nuoro, che è proprio dietro l’angolo. Anche il mare più vicino dista circa 40 minuti in auto.
Il museo è piccolo ma bello: spiega l’origine e la storia delle maschere tradizionali. Ti verranno spiegate le maschere tradizionali della Barbagia e avrai anche la possibilità di conoscere maschere che arrivano inoltre dal bacino del Mediterraneo, dove troverai tradizioni carnevalesche, non così diverse da quelle della Sardegna. Il museo è dedicato alle maschere ma anche agli ospiti e il suo vantaggio assoluto è che ti senti al centro del posto, questo perché oltre a essere il primo punto di contatto è anche situato in una posizione facile da raggiungere, ed è sicuramente presente nelle guide di viaggio e conosciuto dagli operatori turistici. Un vantaggio per te, perché potrai conoscere tutto e tutti e le guide super carine potranno aiutarti a superare le barriere linguistiche del paese. Riceverai sia al museo che nelle attività commerciali del paese la “Mamomap”, una mappa disponibile anche in versione PDF in cui troverai tutte le attività più importanti di Mamoiada.
Oltre al museo delle maschere ci sono due musei gemelli:
MATER: Museo dell’archeologia e del territorio. Qui puoi conoscere l’antica Mamoiada, in cui in una sala interattiva i residenti raccontano il loro villaggio.
MUSEO DELLA CULTURA E DEL LAVORO: il museo mostra la vita quotidiana di uomini, donne e bambini a Mamoiada, prima e ora. Personalmente non sono una fan dei biglietti combinati, ma a Mamoiada ha senso perché i musei sono piccoli e non richiedono molto tempo. Se li visiterai tutti e tre insieme, sarai informato rapidamente sul paese. Il biglietto offre anche uno sconto all’Acquario di Cala Gonone e al museo di Nivola di Orani (quest’ultimo altamente raccomandato).
Il paese ha diversi artigiani che realizzando le maschere in legno dei Mamuthones. La maschera deve essere sempre nera, realizzata in legno chiaro e adattata a chi la indossa. Gli artigiani erano e sono molto spesso anche Mamuthones e sanno come deve essere fatta una maschera, anche se l’espressione è molto individuale. Ogni maschera di Mamuthone essendo fatta a mano, è diversa.
Puoi andare direttamente nei laboratori (anche se non hanno orari di apertura fissi).
Nel centro del paese ci sono anche negozi che vendono le maschere, non sono solo artigiani, ma anche artisti che realizzano maschere sempre nuove con idee geniali.
Questa è la sorpresa: Mamoiada è il paese del vino per eccellenza.
Circa 200 famiglie producono vino, la maggior parte per la famiglia, amici o feste paesane. Attualmente 27 piccole e grandi cantine imbottigliano i loro vini. Quasi tutte producono il vino rosso locale, il Cannonau. Tuttavia con approcci e orientamenti diversi, spesso a seconda delle condizioni climatiche e delle caratteristiche del vigneto. Nessun vino è uguale all’altro e durante questi giorni ho potuto fare varie degustazioni e stringere nuove amicizie
Da non dimenticare ovviamente il vino sfuso che viene servito nelle piccole ridotte di vino ai fuochi di Sant’Antonio.
Se pensi che sia tutto qua, non è così, Mamoiada offre anche vino bianco:
Una buona parte delle cantine è adesso impostata per accogliere ospiti. Tutti sono benvenuti, specialmente in piccoli gruppi (famiglie, amici, viaggi d’affari), ma anche chiunque venga da solo o in coppia.
È importante prenotare in anticipo per le piccole cantine, almeno 1-2 giorni prima, mentre per i gruppi con largo anticipo e sarò felice di aiutarvi ad organizzare il vostro viaggio, perché spesso le visite in cantina non sono gestite da nessuna agenzia turistica, ma sono gestite privatamente dai viticoltori. I costi per le degustazioni sono moderati e spesso vengono accompagnate da pane carasau, prosciutto e pecorino.
I vini di Mamoiada sono disponibili anche all’Enoteca La Rossa, in piazza Europa. Andrea saprà consigliarti al meglio!
A Mamoiada puoi fare anche una vacanza sostenibile a chilometro zero: una grossa quantità di prodotti proviene direttamente dai produttori locali, come le maschere originali, il vino, il maialetto o l’agnello che provengono da pascoli mamoiadini. E ovviamente anche il pecorino, come quello del giovane pastore Mattia Moro e della sua azienda agricola in località Badu Orgolesu (ha un piccolo negozio in corso V.Emanuele chiamato KILOMETRO ZERO).
Vi posso garantire che se ricotta e pecorino in Sardegna sono molto buoni, quelli di Mattia sono il paradiso sardo. Questo è certamente dovuto alla sua passione per il lavoro che fa, al suo ritmo meditativo e al trattamento rispettoso nei confronti degli animali e, ultimo ma non meno importante, ai metodi antichi che vengono ancora conservati a Mamoiada.
Pane come il Pane Carasau e i dolci tipici sono fatti in casa, per le donne del paese è una questione di orgoglio e onore. Tutti prodotti fatti con ingredienti locali. Se ti trovi a Mamoiada dovresti visitare le pasticcerie di: Rina Congiu (Antichi Sapori, via Cagliari), Pasticceria Cardenia (laboratorio in via Verdi).
Ovviamente molte attività si servono anche di prodotti che non si trovano a Mamoiada, ma che sono reperibili dai vicini paesi come Fonni o di tutta la Sardegna. Ciò si adatta comunque perfettamente al concetto regionale di vacanza sostenibile. I supermercati hanno anche prodotti “globalizzati” e dipende da te il posto in cui acquistare.
I quattro (che presto saranno cinque) ristoranti di Mamoiada si sono impegnati a questo principio regionale e offrono cucina tipica della regione. A Mamoiada non si può sbagliare, perché tutti i ristoranti sono buoni e raccomandabili e differiscono nell’ambiente e nei dettagli umani e gastronomici.
Chilometro zero a Mamoiada significa anche che la puoi raggiungere in auto o in bus e poi spostarti a piedi visto che il paese è molto piccolo.
Il miglior consiglio che posso darti è che devi assolutamente fermarti. Mamoiada saprà conquistarti velocemente appena ci metterai piede! Fidati di te stesso e scopri la sua bellezza al 100 %, attraverso i 2700 abitanti e la loro ospitalità. Non funzionerebbe visitare Mamoiada solo per uno sguardo esterno, il paese non è bello a livello architettonico, anche se sta cambiando lentamente, ma la maggior parte delle case non sono ancora esternamente intonacate, quindi la vista non è brillante… Chiunque commetta l’errore turistico del principiante e attraversi Mamoiada all’ora di pranzo, avrà difficoltà a scoprire cosa si nasconde dietro le facciate. Se resterai uno o due giorni, farai la scelta giusta. Di seguito alcuni indirizzi in cui pernottare:
Se durante le festività non riesci a trovare alloggio, puoi sempre cercare nei dintorni di Mamoiada, come Nuoro che dista solo 10 minuti di auto.
Trascorrere qualche giorno di vacanza a Mamoiada è certamente una buona idea!
Posso garantirti che in un soggiorno qui, scoprirai la Sardegna autentica, con esperienze culinarie e interpersonali straordinarie, con momenti magici e reali rispetto ai viaggi turistici sulla costa.
(Questo articolo è tradotto da un articolo in tedesco su »pecora nera«, un blog che parla della Sardegna autentica).
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